- Intelligenza artificiale e lavoro: come sarà il futuro? -

Il tema di come l’intelligenza artificiale (AI) sta cambiando e cambierà il modo in cui viviamo e lavoriamo è all’ordine del giorno: il web è inondato da articoli che parlano dell’AI “Chat GPT” di OpenAI e l’hype sul tema è sempre più alto.
Proviamo quindi a fare un punto della situazione e ad azzardare qualche piccola previsione sul prossimo futuro.

Partiamo da delle semplici constatazioni: anzitutto l’AI può automatizzare molte attività che richiedono la ripetizione di compiti specifici, liberando così le persone per concentrarsi su attività più importanti e creative. Inoltre, l’AI può anche migliorare la precisione e l’efficienza delle attività, rendendo il lavoro più efficiente e produttivo.
In alcuni casi, l’AI può persino sostituire il lavoro umano, come nel caso dei robot industriali che sostituiscono gli operai in fabbrica.
Questi aspetti stanno generando non poca preoccupazione tra le persone, che si chiedono: l’AI sostituirà l’uomo, rendendolo inutile?

La risposta è: sicuramente no.

La verità è che l’AI può creare nuovi posti di lavoro. Pensiamo ad esempio ai tecnici che programmano e mantengono i robot, o ai professionisti che utilizzano l’AI per analizzare i dati e prendere decisioni informate.

Volendo fare un esempio pratico di come l’AI sta cambiando il mondo del lavoro, possiamo considerare il settore dei trasporti: con l’avvento dei veicoli a guida autonoma infatti, si prevede che ci sarà una riduzione dei conducenti di camion e autobus, ma allo stesso tempo ci sarà un aumento dei lavori legati alla progettazione, alla costruzione e alla manutenzione di questi veicoli.

Altro esempio è l’ambito sanitario, dove l’AI sta già aiutando i medici a diagnosticare e curare le malattie in modo più preciso e veloce. Già oggi infatti l’utilizzo di algoritmi di apprendimento automatico per analizzare le immagini mediche può aiutare a individuare i tumori in modo più preciso e precoce rispetto ai metodi tradizionali.

Il settore finanziario è anch’esso un ambito dove già oggi l’AI viene utilizzata a supporto degli operatori.
Banche e compagnie assicurative utilizzano l’AI per prendere decisioni più informate e rapide attraverso l’analisi dei dati per individuare i rischi e identificare le opportunità di investimento.

L’AI sta cambiando il modo in cui facciamo il nostro lavoro e con ogni probabilità lo farà sempre di più in futuro. Sicuramente entro la fine di questo decennio l’AI diventerà di uso comune e molte cose cambieranno.

Mentre ci sono sicuramente sfide da affrontare, come la necessità di formare nuove competenze per lavorare con l’AI e la preoccupazione per la possibile disoccupazione, ci sono anche molte opportunità per migliorare la produttività e la qualità della vita delle persone. Con una giusta preparazione e pianificazione, possiamo sfruttare al meglio i vantaggi dell’AI e minimizzarne eventuali svantaggi, creando un futuro del lavoro più produttivo e soddisfacente per tutti.

Come?

Uno dei modi per farlo è sicuramente attraverso la formazione e la riqualificazione professionale.
Con l’AI che automatizza e garantirà la copertura di sempre più compiti, le competenze richieste per il lavoro stanno cambiando.
Mentre le competenze tecniche come la programmazione diventano sempre più importanti, le competenze soft come la capacità di lavorare in team e di pensare in modo creativo diventeranno ancora più cruciali.

L’intelligenza artificiale non deve quindi essere considerata come una minaccia per il lavoro umano, ma piuttosto come un’opportunità per creare nuovi lavori, migliorare l’efficienza e la qualità del lavoro esistente e aumentare la produttività in maniera significativa.
È altresì importante che si creino politiche e programmi di formazione adeguati per aiutare le persone a prepararsi a questo cambiamento epocale e che si lavori per garantire che i benefici dell’IA siano equamente distribuiti, in maniera da evitare un incremento del divario sociale tra chi può godere delle nuove tecnologie e chi invece non può permetterselo.

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